ROMA FRA TRADIZIONE ED INNOVAZIONE
Intervista a Gianni Alemanno
Sindaco di Roma
L’arte trasforma la città nell’apparenza o nella sostanza?
L’arte è forza motrice che influenza sostanza ed apparenza del tessuto urbano, architettonico, figurativo, simbolico. Il valore aggiunto da un amministratore è l’inserimento degli eventi artistici nei luoghi più adatti (musei e spazi espositivi), coniugando due principi: il permanente e il divenire.
Con quale icona rappresenterebbe Roma, Urbe antica e metropoli internazionale?
Roma ha radici nel passato e sguardo al futuro. L’identità non è univoca; la sua rappresentazione non può essere affidata ad un unico spazio culturale o immagine simbolica: infatti è stata pianificata una sinergia per i centri polifunzionali (Macro, MAXXI, Parco della Musica) ed è stato creato un nuovo logo per il marketing delle future manifestazioni culturali.
Il pubblico percepisce continuità fra passato e presente?
La continuità si garantisce solo se l’arte trasmette il proprio testamento spirituale da una generazione all’altra e tramanda la memoria con un segno riconoscibile e indelebile. Il passaggio non è scontato: sta alle istituzioni assecondarlo. Gli eventi nella Capitale lasciano trasparire la sua antica vocazione universale (alla cui formazione hanno contribuito tradizioni diverse, stratificate e codificate nella lingua, nei monumenti, nei rituali celebrativi, religiosi e civili) e mostrano la capacità di bilanciare lo spaesamento della modernizzazione con un saldo richiamo alla tradizione.
Qual è la richiesta culturale diffusa?
Il pubblico cerca un’offerta flessibile, polivalente, multiculturale. In quest’ottica è la creazione del “Parco della Musica e delle Arti” che, grazie al nuovo progetto di Renzo Piano, iscriverà l'Auditorium nel grande parco (da Villa Glori fino al Ponte della Musica), comprensivo del MAXXI e delle nuove strutture da realizzare nella ex Caserma in via Guido Reni.
Gli obiettivi culturali di Gianni Alemanno
Allargare l’offerta culturale, integrandola in un sistema capace di riqualificarla a livello internazionale; rafforzare il suo ruolo di volano per l’economia e per il prestigio della Capitale. Non è sufficiente una programmazione standard; dobbiamo utilizzare gli spazi museali in maniera articolata con orari nuovi. Un felice esempio è la Notte dei Musei: dimostrazione che percorsi inediti e temi specifici offrono inusuali opportunità di fruizione. Importante è la collaborazione fra istituzioni culturali.
La Capitale ospita numerosi Istituti di Cultura ed Accademie straniere: è possibile fare sistema e collegarne le molteplici iniziative?
Nel territorio romano è presente una realtà straordinaria e unica: 36 Accademie e Istituti stranieri arricchiscono con grande effervescenza le proposte dei 139 musei (di cui 21 comunali). Tanta programmazione va inserita in data base relazionali, che mettano a sistema il complesso patrimonio culturale, attraverso mappe digitali immediatamente fruibili. Vi sono nuove tecnologie (Rfid, banda larga Wi Fi, smartphone) e molteplici livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) di cui è possibile avvantaggiarsi. Abbiamo un sito internet che permette la conoscenza e la collaborazione con Accademie ed Istituti di alcuni paesi stranieri (n.d.r. http://culturainternazionale.wordpress.com): l’idea portante è comprenderne l’affascinante ambiente culturale ed intraprendere progetti comuni nel rispetto delle diversità e delle specificità.
Come reagisce la Capitale ai tagli finanziari, che rischiano di lasciare esanimi molte istituzioni culturali?
Le sollecitazioni del Maestro Muti e mie (accolte dal Ministro Tremonti) hanno portato al reintegro del Fus ed hanno ricordato che le istituzioni culturali (sostenute dall’intervento pubblico con il contributo dei privati) possono produrre eventi complessi, in grado di agire da moltiplicatori di sviluppo. Va, quindi, stimolata la sinergia con i privati. L’Auditorium è un esempio eccellente: qui l’intervento dell'imprenditoria culturale riesce a unire alti valori artistici con risultati economici significativi.
L’arte è forza motrice che influenza sostanza ed apparenza del tessuto urbano, architettonico, figurativo, simbolico. Il valore aggiunto da un amministratore è l’inserimento degli eventi artistici nei luoghi più adatti (musei e spazi espositivi), coniugando due principi: il permanente e il divenire.
Con quale icona rappresenterebbe Roma, Urbe antica e metropoli internazionale?
Roma ha radici nel passato e sguardo al futuro. L’identità non è univoca; la sua rappresentazione non può essere affidata ad un unico spazio culturale o immagine simbolica: infatti è stata pianificata una sinergia per i centri polifunzionali (Macro, MAXXI, Parco della Musica) ed è stato creato un nuovo logo per il marketing delle future manifestazioni culturali.
Il pubblico percepisce continuità fra passato e presente?
La continuità si garantisce solo se l’arte trasmette il proprio testamento spirituale da una generazione all’altra e tramanda la memoria con un segno riconoscibile e indelebile. Il passaggio non è scontato: sta alle istituzioni assecondarlo. Gli eventi nella Capitale lasciano trasparire la sua antica vocazione universale (alla cui formazione hanno contribuito tradizioni diverse, stratificate e codificate nella lingua, nei monumenti, nei rituali celebrativi, religiosi e civili) e mostrano la capacità di bilanciare lo spaesamento della modernizzazione con un saldo richiamo alla tradizione.
Qual è la richiesta culturale diffusa?
Il pubblico cerca un’offerta flessibile, polivalente, multiculturale. In quest’ottica è la creazione del “Parco della Musica e delle Arti” che, grazie al nuovo progetto di Renzo Piano, iscriverà l'Auditorium nel grande parco (da Villa Glori fino al Ponte della Musica), comprensivo del MAXXI e delle nuove strutture da realizzare nella ex Caserma in via Guido Reni.
Gli obiettivi culturali di Gianni Alemanno
Allargare l’offerta culturale, integrandola in un sistema capace di riqualificarla a livello internazionale; rafforzare il suo ruolo di volano per l’economia e per il prestigio della Capitale. Non è sufficiente una programmazione standard; dobbiamo utilizzare gli spazi museali in maniera articolata con orari nuovi. Un felice esempio è la Notte dei Musei: dimostrazione che percorsi inediti e temi specifici offrono inusuali opportunità di fruizione. Importante è la collaborazione fra istituzioni culturali.
La Capitale ospita numerosi Istituti di Cultura ed Accademie straniere: è possibile fare sistema e collegarne le molteplici iniziative?
Nel territorio romano è presente una realtà straordinaria e unica: 36 Accademie e Istituti stranieri arricchiscono con grande effervescenza le proposte dei 139 musei (di cui 21 comunali). Tanta programmazione va inserita in data base relazionali, che mettano a sistema il complesso patrimonio culturale, attraverso mappe digitali immediatamente fruibili. Vi sono nuove tecnologie (Rfid, banda larga Wi Fi, smartphone) e molteplici livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) di cui è possibile avvantaggiarsi. Abbiamo un sito internet che permette la conoscenza e la collaborazione con Accademie ed Istituti di alcuni paesi stranieri (n.d.r. http://culturainternazionale.wordpress.com): l’idea portante è comprenderne l’affascinante ambiente culturale ed intraprendere progetti comuni nel rispetto delle diversità e delle specificità.
Come reagisce la Capitale ai tagli finanziari, che rischiano di lasciare esanimi molte istituzioni culturali?
Le sollecitazioni del Maestro Muti e mie (accolte dal Ministro Tremonti) hanno portato al reintegro del Fus ed hanno ricordato che le istituzioni culturali (sostenute dall’intervento pubblico con il contributo dei privati) possono produrre eventi complessi, in grado di agire da moltiplicatori di sviluppo. Va, quindi, stimolata la sinergia con i privati. L’Auditorium è un esempio eccellente: qui l’intervento dell'imprenditoria culturale riesce a unire alti valori artistici con risultati economici significativi.